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L'appartamento di Virginie Saintsimon è situato al 177 della Shiyan Avenue, in un palazzo dall'architettura moderna: linee svelte e precise disegnano l'esterno di un grattacielo bianco, colore spezzato unicamente dalla trasparenza di vetrate che percorrono - alternandosi - il perimetro degli appartamenti.
Quello della corer è sito all'undicesimo piano, interno 33: uscendo dall'ascensore, il portone sulla destra che, una volta aperto, porterà ad un piccolo ingresso solitamente decorato da un alto vaso di fiori - quasi sempre tulipani rosa. Una volta superato l'ingresso ci si muoverà verso la sala principale, aperta su una cucina dalle dimensioni non eccessive - sicuramente non rispetto al resto dell'appartamento, spropositatamente grande per una sola persona, cane compreso. Tre camere da letto, una delle quali con bagno personale, si aprono su un corridoio piuttosto largo, che porta allo studio dotato di terrazzino - quasi sempre chiuso e lasciato ad impolverare. 
L'appartamento non presenta particolari caratteristiche - oltre il muoversi su toni tendenzialmente monocromatici, l'unica cosa che potrebbe attirare l'attenzione è la quasi totale mancanza di fotografie, eccezion fatta per tre casi: la prima, appesa in camera da letto, riporta i volti di una coppia di mezza età circa - una donna biondissima e dal sorriso caldo, ed un uomo un po' stempiato, con occhi torbidi esattamente tanto quanto quelli della corer.
La seconda foto riporta il volto di un bellissimo uomo - occhi chiari e capelli scuri: una pelle diafana ed un sorriso smagliante, stringe tra le dita la mano sottile di chiunque stesse scattando la fotografia.
La terza non è proprio una fotografia, quanto, piuttosto, un'ecografia: i contorni indefiniti di un embrione ancora piuttosto sottile fanno pensare ad una gravidanza stabile al terzo mese.
Oltre ciò, in sala spicca un graffito a muro - pennellate che cercano di definire un profilo molto vago, dai toni blu: la figura, ad una particolare attenzione, potrebbe ricordare quella dell'inquilina della casa.