Un silenzio lacerante, che taglia in profondità, fa sanguinare: esattamente come un coltello che segue la linea - sottile - delle dita, per segnarne il contorno su un foglio, leggero e affilato.
Un silenzio crudele, che fende il buio con ferocia, colpisce ed affonda nel punto più debole, squarcia il cielo, lo frantuma a terra, come cristallo.
Un uomo che mi guarda, immobile: i sensi annebbiati, una carezza, atroce, violenta.
"You should stop."
"..."
"You should stop making me so angry, Virgin."
"... My name is Virginie."
"I think Virgin is prettier."
"I think you should go."
"..."
"Because you'll get hurt, and nobody wants to see such a pretty face scarred, no?"
"..."
Un silenzio sferzato solo dalle parole, cristalli in frantumi, pezzi di cielo che colpiscono le mie gambe, delicati, strazianti. La voce di un uomo che dovrebbe amarmi, che mi sfiora il viso, con violenza, che stringe il mio collo tra le mani, e potrebbe uccidermi con la facilità con cui si spezza un giunco.
"Leave."
Un sussurro, non riesco a fare altro.
Un sussurro e lui mi spinge sul letto, è vicino a me.
"If I leave right now, you will never EVER see my face again."
"..."
"You such a whore"
La voce di un uomo che dovrei amare, che mi guarda negli occhi e mi colpisce, la voce di un uomo che mi ricorda chi è e quanto sarà doloroso tutto quello che verrà. La voce di un uomo che mi avverte.
" Leave, now."
"You will pay for this, Virginie"
"You can start calling me Miss SaintSimon"
" Of course, dirty slutty bitch."
"It was a pleasure, Mr Robinson. Now, if you want to leave.."
Una porta che si apre, gli occhi dell'uomo che dovrebbe amarmi, per l'ultima volta.
Una porta si chiude, gli occhi dell'uomo che dovrei amare, per l'ultima volta.
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